Marciano della Chiana, gara di oggi 3 marzo, alcuni gruppi presenti…

Siamo arrivati presto questa mattina a Marciano della Chiana io e Ifix, un piccolo paese, tenuto bene, pulito, trovato facilmente un posteggio vicino alla partenza, in poco tempo si è cominciata a riempire la piazza che dava il nome alla gara “Fanfulla”. Oltre 2.000 foto, tra cui quelle dei gruppi presenti, Noi, Foiano, Subbiano, Rinascita Montevarchi, Atletica Sestini, Ponticino, Sinalunga e l’Anpas immortalata con il Sindaco…

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Polisportiva Chianciano, domani alla mezza di Bologna e Marciano della Chiana…

Domani a Bologna, la maratona, la mezza maratona,la 30 km dei portici, Bologna Marathon trail e la classica 6 km, alcuni dei Nostri atleti impegnati nella mezza, mentre un altro gruppo sarà impegnato a Marciano della Chiana, gara di 12.500 km, oltre 120 gli iscritti alla gara del piccolo paese.

Nel cuore della Valdichiana, tra campi di grano arsi dal sole ed estesi vigneti, si erge Marciano, borgo medievale, su cui svetta la Rocca, antico avamposto e fortezza militare oggi adibita a polo culturale multifunzionale.

Si è conclusa domenica 31 luglio la rievocazione della storica battaglia di Sacannagallo, che il 2 agosto del 1554 vide fronteggiarsi i franco-senesi ed i fiorentini, alleati degli spagnoli, portando alla vittoria dei secondi e dando così avvio alla storia della Toscana.

La Rocca, con la sua atmosfera mistica, domina l’intera vallata, offendo una panorama incantevole e, una volta all’anno, diventa sede, assieme all’intero borgo ed a Pozzo della Chiana, della rievocazione della battaglia del 2 agosto, con figuranti e bancarelle medievali che ricreano il passato mitico di questi luoghi.

Per la prima volta, la rievocazione, affidata all’Associazione “Gruppo Storico Scannagallo”, è stata affiancata da una serie di concerti, che hanno animato le giornate con un repertorio cinquecentesco senza pari. Il gruppo musicale “Anonima Frottolisti” ha infatti rallegrato la serata del 31 assieme a un coro di voci, riportando il pubblico indietro nel tempo e riempiendo tutti di stupore. Dopo essere partito dal cuore di Marciano, la celebre Piazza Fanfulla, il coro si è diretto presso la Rocca, dove la musica strumentale del gruppo “Anonima Frottolisti” ha eseguito brani raffinatissimi, concludendo l’esecuzione presso la Chiesa del borgo, nella quale, tra gli altri dipinti di pregio, si distingue una luminosa “Madonna con bambino” di Bartolomeo della Gatta.

Marciano è così riuscita a diventare un fiore all’occhiello per la cultura nell’intera Valdichiana, distinguendosi, oltre che per la rievocazione storica dedicata a Scannagallo, anche per un’intesa attività in favore dell’arte contemporanea, che ha fatto della rocca la protagonista di una serie di mostre per la rassegna “Corpi di luce”, la prossima delle quali verrà inaugurata il 10 settembre e vedrà esposte le opere dell’artista giapponese Tetsuji Endo.

Borgo di storie, sede di uno dei castelli militari più belli dell’Italia centro-settentrionale, Marciano è un crocevia nel cuore della Valdichiana e un gioiello intatto di architettura medievale. La leggenda racconta inoltre che proprio presso l’antico borgo si siano incrociate le vicende della celebre contessa Matilde di Canossa e del condottiero Fanfulla da Lodi: la tradizione popolare locale narra di una miracolosa guarigione agli occhi della Contessa, avvenuta mentre attraversava Marciano in carrozza, viaggio verosimilmente riscontrabile nelle fonti storiche.

Oltre a essere sede di leggende e luogo di primaria importanza nella storia regionale e nazionale, Marciano possiede persino dei vasti camminamenti sotterranei, di età medievale, unici nel loro genere e che, dalla rocca, percorrono il borgo e proseguono per chilometri, poiché vennero pensati come via di fuga per i militari a cavallo appostati presso la Torre. E’ durante i lavori di restauro della rocca che, peraltro, sono stati rinvenuti preziosi reperti di origine medievale e antecedente, tra cui un flauto d’osso e vari utensili, che sono stati esposti, per la prima volta, in occasione della mostra “Fragmenta”, svoltasi presso la torre nel 2020.

Oltre a questo serbatoio sconfinato di storia e cultura, Marciano e l’intera Valdichiana sono sede di quella preziosa tradizione contadina che ha animato la nostra terra sino all’avvento dell’industrializzazione. Tra fattorie, case coloniche, canali e campi, la Valdichiana, un tempo acquitrinosa e poi bonificata, è stata protagonista della stagione della mezzadria, una stagione che ha segnato profondamente il nostro paese e che ne costituiva la fisionomia predominate, come racconta Ermanno Olmi nel bellissimo film “L’albero degli zoccoli”. Proprio questa secolare cultura, fatta di tecniche agricole, di storie, di segreti e ritmi della natura, di sacro e di profano, è ancora oggi custodita nei racconti di uomini e donne che hanno vissuto quegli anni e che sono gli ultimi depositari di un mondo che lo sviluppo industriale e tecnologico sta ormai cancellando, poiché la memoria di quel tempo è conservata unicamente nelle parole degli anziani sopravvissuti, mentre le nuove generazioni ignorano del tutto questa parte di memoria, tanto importante, eppure bistrattata.

Passeggiando per i vicoli di Marciano e per le campagne adiacenti, mentre spira il vento d’estate e il sole tramonta, quel passato di storie e leggende, di gente semplice e terrigna, si rianima e le cose si accendono di un colore nuovo, la frenesia cede il posto all’attesa, il surplus di parole all’ascolto, la vista si riempie d’immagini sublimi di opere d’arte inattese e paesaggi naturali che riportano in armonia l’uomo e il mondo. E’ questo il potere di antichi borghi appartati come Marciano, loci amoeni in cui è possibile ritrovare se stessi.

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Oggi compleanno del Mio amico Leoncini Riccardo…

E’ un runner presente a molte gare, sempre sorridente e allegro, ha una corsa tranquilla, mi saluta con simpatia, si vede che la corsa lo rende felice, però con Lui c’è sempre un piccolo problema, non riesco mai a fare le foto della pre gara, arriva sempre un minuto prima di partire, e quindi lo inquadro solo in movimento corsa. Domenica ho avuto una sorpresa, per un attimo sono andato a prendere il cartellino del Lodovichi, la cosa incredibile che ho trovato Riccardo in borghese, non era mai successo, la foto che seguirà la conserverò negli archivi segreti. Tanti cari auguri carissimo Riccardo..

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Terre di Siena, la 18^ a Rossi Matteo e Ulivieri Alessandra, la 32 a Giacomelli matteo e Lutteri Arianna, la 50 km a Quercioli Emanuele e Chiappa Sabrina..

E’ arrivato velocissimo nella 18 km, Rossi Matteo dell’Orecchiella Garfagnana distanziando di oltre due minuti, uno che non va piano Cannucci Matteo, mentre Ulivieri Cassandra della Tx Fitness ha sofferto non poco avendo alle spalle Rossi Benedetta, nella 32 Giacomelli Matteo della ASD Runners San Gemini ha distanziato di quasi 8 minuti Rossetti Davide, mentre Lutteri Arianna ASD Team km sport è arrivata addirittura 9^ assoluta, la 50 km a Quercioli Emanuele della Polisportiva Ellera ASD che ha vinto tranquillamente dando 8 minuti a De Rossi Alessio, al femminile a Chiappa Sabrina, Runners Station Team Asd, non ha avuto vita facile con Carniel Bergamasco Elsie arrivata a pochi secondi, le foto dei vincitori.

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Il Nostro trailer Bogni Mirko con Marco Olmo ultramaratoneta italiano vincitore di numerosi ultratrail… al Trail dei Molini a Magione..

Mirko immortalato con Marco Olmo, alcune notizie di Marco.

Marco Olmo ha intrapreso l’attività podistica a 27 anni. Dopo un periodo passato a gareggiare nella corsa in montagna e nello scialpinismo, all’età di quarant’anni ha iniziato ad affrontare competizioni estreme nel deserto africano, quali la Marathon des Sables, 230 km in autosufficienza alimentare nel deserto marocchino, la Desert Cup (168 km nel deserto giordano), la Desert Marathon in Libia e la Maratona dei 10 Comandamenti (156 km sul Monte Sinai). Ha gareggiato in Martinica nel Tchimbe-Raid, dove si è piazzato quinto, e ha partecipato anche alla Badwater Ultramarathon nel deserto della California: 135 miglia non-stop tra la Valle della Morte e le porte del Monte Whitney che si corrono con temperature che superano i 126 °F (circa 52 °C). A 58 anni nel 2006 è diventato Campione del Mondo vincendo l’Ultra Trail du Mont Blanc: 167 km attraverso FranciaItalia e Svizzera oltre 21 ore di corsa ininterrotta attorno al massiccio più alto d’Europa. Nel 2007 vince ancora la gara.

Ha vestito la maglia azzurra in due occasioni: nel 2002 per partecipare alla 24 ore di corsa a Gravigny in Francia classificandosi 23º (199 km 931m), e nel 2009 in occasione del Campionato del Mondo IAU individuale di UltraTrail a Serre Chevalier sulle alpi francesi; ottenendo un 14º posto in classifica generale e arrivando 1º nella categoria veterani.

Nel 2016 vince in Bolivia l’Ultra Bolivia Race: quasi 170 km in 6 tappe nel deserto boliviano attorno ai 4000 m di altitudine.

È stato realizzato, ad opera dei registi Paolo Casalis e Stefano Scarafia, un film-documentario dedicato a Marco Olmo, dal titolo Il Corridore – The Runner.

Il film, sottotitolato in lingua inglese, francese e spagnola, racconta un’intera stagione agonistica del corridore di Robilante, quella del 2008, oltre a ripercorrere le tappe di una entusiasmante carriera sportiva. Il film si sofferma in modo particolare sull’aspetto umano, sul percorso personale e sul vissuto di Marco Olmo, le sue motivazioni, i suoi pensieri, le difficoltà di un atleta ormai sessantenne che si trova a gareggiare con gli atleti più forti al mondo nella sua specialità, l’Ultra-Trail. Il linguaggio cinematografico è quello del documentario, che alterna lunghe pause di riflessione e introspezione nella vita del personaggio a momenti di esaltante racconto in presa diretta, in particolare nel finale, con il racconto dell’Ultra Trail du Mont Blanc.

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